Myrto Papadopoulos
Myrto Papadopoulos
Myrto Papadopoulos
Myrto realizza narrazioni lunghe che mettono alla prova la fotografia documentaristica e ne sondano i limiti. Uscendo dai confini classici, mira a costruire un nuovo linguaggio con le sue narrazioni per immagini, sperimentando nuovi strumenti e altri media (cross-media).
Myrto è stata borsista IMEDD nel 2019-2020 con il sostegno della Fondazione Niarchos e candidata al Prix Pictet e al Magnum Foundation Grant. Ha cominciato presto nella sua carriera a collaborare con prestigiosi clienti e media internazionali fra cui Smithsonian Magazine, Dior, National Geographic, TIME Magazine, The New York Times, The Washington Post. È rappresentata da Redux Pictures a New York.
Per Foodprint, Myrto è stata in Marocco, dove ha fotografato una comunità nella remota zona di montagna di Taounate. La comunità segue un’alimentazione stagionale a base vegetale – poiché la carne è troppo costosa – ed è quindi strettamente in contatto con l’ambiente naturale in cui vive e con ciò che offre la terra.
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Myrto realizza narrazioni lunghe che mettono alla prova la fotografia documentaristica e ne sondano i limiti. Uscendo dai confini classici, mira a costruire un nuovo linguaggio con le sue narrazioni per immagini, sperimentando nuovi strumenti e altri media (cross-media).
Myrto è stata borsista IMEDD nel 2019-2020 con il sostegno della Fondazione Niarchos e candidata al Prix Pictet e al Magnum Foundation Grant. Ha cominciato presto nella sua carriera a collaborare con prestigiosi clienti e media internazionali fra cui Smithsonian Magazine, Dior, National Geographic, TIME Magazine, The New York Times, The Washington Post. È rappresentata da Redux Pictures a New York.
Per Foodprint, Myrto è stata in Marocco, dove ha fotografato una comunità nella remota zona di montagna di Taounate. La comunità segue un’alimentazione stagionale a base vegetale – poiché la carne è troppo costosa – ed è quindi strettamente in contatto con l’ambiente naturale in cui vive e con ciò che offre la terra.
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