Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, i ricercatori americani scoprirono a Creta questa dieta povera di calorie che prevedeva ridotte quantità di carne, l’assenza pressoché completa di zucchero e un largo consumo di olio d’oliva, che costituiva il grasso principale. La Grecia del dopoguerra era funestata dalla povertà. L’elettricità era molto scarsa, le auto pressoché inesistenti. Si praticava molta attività fisica perché per sfamarsi bisognava cacciare, raccogliere, coltivare. I cretesi non avevano denaro per importare alimenti e quindi la loro dieta si basava per lo più su erbe spontanee, verdure, frutta, prodotti locali… Si trattava di un tipo di alimentazione che oggi definiremmo sana ed equilibrata.
Marion Nestle
docente di nutrizione, studi sull’alimentazione e salute pubblica